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YMO – vibrazione estetica

Nel  panorama delle arti figurative di "fine Millennio o, forse meglio si  potrebbe dire, nella composita globalità dei linguaggi non verbali e  multimediali, gli Oneirolysen di YMO si collocano bene. Storicizzare poi  la produzione di un'artista di definita sensibilità, come egli è, per  fissare un punto d'arrivo, certo non ultimo, della sua produzione  (1997-98) non soltanto è opportuno per un criterio scientifico di  "diffusione" delle conoscenze, ma metodologicamente doveroso per uno  storico dell'arte contemporanea.

YMO Infatti, con i suoi studi, i viaggi, i contatti con altri artisti e l'attenzione per la musica e il teatro, presenta un iterfo pensare.

Infatti,  ci sia o no accordo critico, dopo gli ormai antichi tentativi di  computerizzazione delle arti visive (metà anni '60 - inizi '70),  l'attenzione, estremamente diversificata in numerose esposizioni, rmativo   "classico" che rappresenta una base culturale analoga, se non comune   per l'eterogeneità e il frazionarsi estremo di indirizzi e tendenze, a   quella di molti operatori culturali nati sul finire degli anni '50, Non   per nulla, Inizialmente (e non per caso) i suoi mezzi   tecnico-linguistici della comunicazione creativa sono quelli dello   tradizione accademica, in modo poco diverso da molte avanguardie del   '900: oli, pastelli e tecniche miste in genere. Scopre poi il lavoro al   PC. Si tratta di un passaggio del tutto "normale", e oggi assai  diffuso,  dagli strumenti di sempre nel fare arte, a quelli che  impiegano le  risorse delle tecnologie avanzate di rappresentazione e  comunicazione,  per discutere il reale, per indagare li nostro rapporto  con il mondo e  le proprie tensioni interiori, qualsiasi sia il contesto  dimensionale:  sociale e/o onirico-individuale.

Dimostrazione Immediata: è sufficiente prendere, quasi a caso, l' intervento compositivo D:/FERSEN--2.CPT - Sol Aug 16 16:17.-07 1997.   A farne la lettura, tutti possono osservare come su uno sfondo   indistinto, gli affioramenti laterali (sin/ds) di Immagini iconiche   derivate dalla "figura" di conosciuta tradizione rappresentativa,   stringano e, parzialmente siano coinvolte, in modo immediato, su più   piani, dalle curve "a cascata" concavo-convessa dei colori complementari   parcellizzati dal PC (pixel) e sintetizzati in unità compositiva da   sovrapposti linearismi. L'effetto melodico di linea-calore è immediato;   quello grafico della tiratura di n. copie a stampa e/o trasmesso on-line grazie a un kunstwollen deciso, viene dopo e potrebbe essere sicuramente orientato: aperto a molte potenzialità interattive.

Per   quanto io sia convinto che quest'uso dei pennello elettronico si   autolimiti nei contatti verso accezioni limitamente multimediali a   livello di High Technology Art. ed è un po' come stare alla finestra,   senza affrontare Il problema dell' unicum,  posso dire che  YMO lavorando su modelli creativi, oscillanti tra  tecnoscienze e la  conferma umanizzante dei sistemi operativi (vedi GMD  e, in particolare,  M. Fleischmann, W. Strauss, St. Augustin 1992),  ottiene risultati  decisamente interessanti nella loro immediatezza  comunicativa: in poche  parole, l'impatto subitaneo, piace, e subito  dopo, fa da Kassel alle Biennali di Venezia, ai  cromatismi Electronic Age, si sposta di continuo da J. Le Parc (1965) ai  giochi video di B. Viola (1995). E, nel colore, per mimesis vibrazione estetica, ricerca di dialogo tramite PC, YMO si ritrova.

Trieste, giugno 1998
Prof. G. Sgubbi


"...  wenn man nach dem Erwachen versucht die Erinnerung an einen Traum  festzuhalten, der einem wie Sand zwischen den Fingern des bewußten  Zugriffs zerrinnt. Man könnte dieses Phänomen "Oneirolysen" nennen. "

Arthur KOESTLER
           
    
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